..... Vi è mai capitato di recarvi all'ufficio postale e di tornare a casa così?
Allora potete capirmi.
Questa mattina ci vado per pagare una bolletta. Entro sorridente trillando un bel "buongiorno!" ai presenti, felice che fossero pure pochi. Hai visto mai che per una volta riesco a non uscire di qui coi capelli bianchi?
Mi predispongo in fiduciosa attesa già pronta col bollettino e i soldoni in mano.
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Il sorriso comincia a increspare gli angoli verso il basso. Tipo candela sciolta.
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Il direttore sparisce con un cliente nel proprio ufficio. Ok, resta ancora uno sportello aperto.
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Nel frattempo si è fatta coda, e l'impiegato ancora operativo (ssè) chiacchiera amabilmente con il cliente che stava servendo quando sono entrata piena di buone speranze (... lasciatele, o voi che entrate...).
Ritorna il direttore, evade la pratica in corso e accoglie la signora che stava davanti a me.
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Evviva, è il mio turno!!!
Già lievemente irritata, ma ancora in fase buonista porgo il mio bollettino e a seguire ben distesi i tre pezzi grossi e la monetina.
... l'impiegato contempla il bollettino. Vedo il suo sguardo smarrito. Per nulla impietosita spingo ancora più avanti i soldi. Non hai scampo.
... l'impiegato poco convinto passa il bollettino alla macchina. La macchina fiuta l'odore della sua paura e ringhia. Il bollettino si è incastrato.
L'impiegato perplesso apre le fauci della belva, coraggiosamente infila la mano ed eroicamente estrae la carcassa dilaniata del mio bollettino. Ed è qui che i duri cominciano a giocare! L'impiegato si guarda in giro e afferra con disinvoltura un paio di forbici che paion sciabole (oddio adesso fa harakiri!...) e contempla il bollettino. Dopo cauta riflessione decide la porzione che è opportuno amputare e...... ...... ....... ta(aahwn)glia! Con gesto baldanzoso piglia la sua parte di bollettino e la deposita nella fossa comune dei bollettini, mentre si accinge a salvare il salvabile.
Nel frattempo mi chiede se ho tredici centesimi. Paonazza e sbuffando dalle froge glieli conto giusti sotto il naso.
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A questo punto un'equipe di cardio chirurghi avrebbe già completato un espianto.
L'impiegato rigira i tre pezzi del mio bollettino, e le sette persone sette dietro di me iniziano a piantare spilloni nelle bamboline voo doo.
Io fisso lo sguardo fiammeggiante sul rotolino di nastro adesivo che in linea retta stava esattamente tra me e il bradipo. Ma il bradipo lo guarda e nonlovede... Fa il giro dello sportello, si fa prestare il nastro adesivo dal direttore e si accinge a rimettere insieme i pezzi.
Nel frattempo l'eliambulanza ha già consegnato il cuore al paziente ricevente.
Il primo pezzo di nastro adesivo atterra con successo unendo le prime due parti.
Il bradipo strappa un altro pezzetto di nastro. Una signora inginocchiata sui ceci sta sgranando un rosario (forse di imprecazioni in latino...).
Il nastro non combacia. Lo strappo è obliquo, mentre il nastro è orizzontale. Come si fa?
A questo punto ho il latte alle ginocchia, gocce di sudore mi corrono lungo la schiena e mi prudono le mani, ma non posso afferrare l'impiegato per la collottola: il vetro antiproiettile lo difende.
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Il paziente in sala operatoria ha il torace pronto per l'innesto.
Il bradipo rivolta il bollettino a faccia in su. Ma il nastro adesivo non combacia ancora.
Rivolta nuovamente il bollettino. Rigira in mano il nastro. Ancora niente. Adesso lo strappo è obliquo ma il nastro è verticale. INCLINALO PIRLA!!! Le parole mi si strozzano in gola, il mio sguardo assassino incrocia quello del direttore che contempla la scena a bocca aperta, incredulo. Qualcuno dietro di me lancia un anatema (... ma almeno te va avanti con la fila noooo???)... Mi passo sconsolata una mano sul viso. Una vena sul collo mi pulsa in modo allarmante.
All'improvviso l'illuminazione: come per magia il bradipo intuisce che le sue mani possono muoversi indipendentemente l'una dall'altra, così mentre una sta ferma l'altra ruota il pezzetto di nastro e come per magia il mio bollettino è a posto.
A questo punto il trapiantato si è già svegliato dall'anestesia e sta pizzicando il sedere all'infermiera.
Ma non crediate sia finita, no.
Trionfante alza lo sguardo e candidamente mi fa "scusi, le ho già chiesto se ha due euro, no, eh?"
" NO, NON LI HO DUE EURO". Credo sia rimasto cieco, abbagliato dai lampi che uscivano dai miei occhi. Mi da il bollettino, mi lancia il resto (temeva gli sbranassi le punte della dita che sporgevano dal vetro) e mi saluta.
Me bastarda replico a denti stretti: "alleluja" alzo i tacchi e me ne vo.
Non ci crederete ma senza contare il tempo che ho atteso il mio turno tutta l'operazione ha richiesto venti minuti 20. Un mio ex collega di banca in venti minuti ha smaltito da solo una coda di quattordici persone.
Ma si può???!!!
