Sulla scia delle nostre care amiche di blog che hanno già postato i propri addobbi, e si sono raccontate un po' rivivendo con tutte noi la magia del Natale che aleggia nelle loro case, voglio aprire anch'io la porta del nostro rifugio e condividere l'atmosfera che vi regna. Insieme a un insanabile patologico cronico caos... mea culpa. Il fatto è che appena finisco di mettere ordine "mi scappa" un attacco creativo, e tutta la fatica fatta in mezza giornata viene vanificata in meno di dieci minuti! che volete farci, son fatta così!
Allora, benvenute nel cuore di casa nostra: questa è la stanza in assoluto più vissuta; tecnicamente funge da cucina/soggiorno, in pratica è finita per essere il nostro monolocale. Qui preparo i pasti, mangiamo, pastrocciamo, guardiamo la tv dormicchiando sul divano, chiacchieriamo, intratteniamo gli ospiti, sempre qui spesso cucio o ricamo, spesso e volentieri asciugo il bucato (ebbene si, poco elegante, ma molto funzionale, visto che abbiamo la stufa a legna che asciuga meravigliosamente!)... E questo è il nosto alberello di Natale. Piccino perchè acquistato tanto tempo fa, con molta parsimonia... quindi abbiamo preferito sceglierlo nanerottolo ma abbastanza fitto, a sfavore di uno più grande e spelacchiato.
La tree-skirt deve ancora essere terminata: domani devo andare a prendere lo sbiechino che mi manca... e poi la decorerò un pezzetto all'anno, a partire dal prossimo!
Queste sono le decorazioni che ho confezionato il primo Natale da sposata: noci dorate, arance essiccate con bastoncino di cannella e paglietta dorata nelle palline, cuori in fibra di cocco sbrilluccicosa, coroncine di vimini con stelle di natale fatte con le perline, palline intrecciate con gli stessi fiori di perline, e poi ho aggiunto qualche nappina e il filo di perle rosse, oltre alle lucine bianche.
L'anno scorso io e ammòre ci siamo regalati questo Babbo sciccoso... peccato la foto non renda giustizia... favorite un cioccolatino?
Scendiamo in taverna, dove il caminetto è signore e padrone del locale: il cuore caldo di casa nostra. Addobbato con un tralcio di abete fasullo (non voglio cadaveri che si decompongono in casa mia perdendo aghi ovunque!) decorato con tutti gli orsetti di peluches che mi hanno fatto compagnia nell'infanzia - e non solo... Suvvia, chi non ha conservato i propri amichetti peluchosi? Io non ho il cuore di separarmene, e così una volta l'anno eccoli ricicciare fuori per godere insieme del Natale, e ricordare a tutti quanto fa bene ogni tanto tornare bambini, o almeno ricordarsi di guardare il mondo con gli occhi innocenti dell'infanzia.
E fra tutti gli orsetti ecco quello che per me è sinonimo di Natale: questa decorazione mi accompagna da tutti i Natali che la mia mente ricordi... fin da piccola compariva ogni anno tra tutte le palline colorate che la mia mamma appendeva al nostro abete.
Poi è iniziata la moda dell'albero "a tema", per colore o tipologia di decorazioni, e così l'orsetto per un paio d'anni è stato accantonato. Ma io lo recuperavo dalla scatola delle decorazioni dismesse e gli ho sempre trovato un posticino da qualche parte: era più forte di me, senza di lui non era la stessa cosa. E così l'orsetto incompreso me lo sono portato appresso dopo il matrimonio, ed ha sempre avuto un posto d'onore nel nostro Natale! Anche quest'anno è proprio al centro della ghirlanda sul camino! Non sembra anche a voi che abbia un sorriso irresistibile?
Poi ci sono queste due decorazioni nuove nuove, che mi ricorderanno ogni anno la meraviglia di aver conosciuto un sacco di creative simpaticissime attraverso questo sorprendente mondo che parla il "bloggese"!
Il fiocco di juta l'abbiamo ricamato io e mia sorella quando vivevamo ancora con i nostri genitori, e mamma si è occupata delle cuciture. Accoglie gli ospiti e "riscalda" l'ingresso! mentre la natività Thun l'ho appesa alla parete di fronte al portone, ed è il ricordo di una bellissssssima vacanza che ammòre mi ha regalato, quando siamo andati a vedere i mercatini natalizi di Bolzano e dintorni.
........ e adesso iniziate a ridere........
Vi presento, in tutta la sua inguardabile bruttezza, il nostro grottesco presepe... e grottesco non perchè ambientato in una grotta, bensì perchè sembra uscito dal rocky horror picture show...............
La sua storia: correva l'anno 1997, o giù di li. Io e ammòre eravamo fidanzati da circa un paio d'anni, e lui aveva appena portato a termine l'immane e sofferta fatica di costruire quella che ora è casa nostra. In effetti lui sarebbe elettricista, ma ha "manovalato" ogni mattone, ogni foratina, ogni sacco di cemento e ogni tegola di questa casa. Era il primo Natale che vedeva il frutto delle proprie fatiche finalmente "maturo"! La sera prima della vigilia stavo finendo di confezionare gli ultimi regali che dovevano essere messi sotto l'albero, e lui era a casa mia che con santa pazienza sedeva in mia compagnia, mentre io in effetti non ero di molta compagnia... Ad un certo punto mentre chiacchieriamo con mia mamma che mi dava una mano laddove io non sapevo cucire, realizzo che in effetti a Natale una casa non è tale se non c'è almeno una parvenza di presepe... pensa e ripensa... ecco che la sciagurata idea si fa strada nella mia mente... vuoi vedere che un presepe "provvisorio" non posso farlo io al mio ammòre?! poi magari l'anno prossimo provvediamo con qualcosa di più dignitoso. Per fare i pupazzetti ho intrecciato uno "scheletro" con del filo elettrico (che altro potevo usare per la casa di un elettricista?), rivestito con dell'ovatta sintetica in foglio. Mani e teste modellate nel Das e dipinte con le tempere, un po' di canapa da idraulici per i capelli (non vi dico la puzza... brutto e pure puzzone! se un presepe può mai essere più misero...), e qualche straccetto per vestirli. Ed ecco i mostriciattoli. Non vi dico le risate in famiglia... mio papà rideva a crepapelle: diceva che non aveva mai visto Gengis Khan fare la parte di san Giuseppe! E mia sorella giù a dire che a Maria sembrava avessero sbattuto la porta in faccia... Bhè, in ogni caso quel Natale anche se misero un presepe in casa del mio ammòre ci stava bene, era un po' come una piccola benedizione... un modesto altare domestico per far capire a Gesù Bambino di essere il benvenuto in questa casa.
In buona sostanza ammòre si è talmente affezionato a questi mostriciattoli che ogni anno resiste alle mie insistenze di fare un presepe un po' meno inguardabile, e dice che questo è l'unico presepe che vuole. Io provo a non tirarlo fuori, ma lui puntualmente le mani sui fianchi e cipiglio mi impone di fargli spazio. E pure in bella vista!