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domenica 10 luglio 2011

Un altro sgrunt...

Rimasta fuori dal mondo del lavoro per qualche tempo, tentare di rientrarci dopo la crisi economica - che, ricordiamocelo, è finita.... almeno questa è l'idea che "qualcuno" cerca di vendere per vera - non è cosa semplice. Ne fanno quotidianamente esperienza tanto i giovani alla ricerca del primo impiego, quanto padri di famiglia che devono fare i conti con l'incubi quali cassa integrazione, riduzione del personale, fallimenti d'aziende e quant'altro. Per le donne che non possono più vantare il "bollino blu ciquita", ovvero la definizione di neo-diplomate o neo-laureate le cose sembrano essere ancora più complicate. I posti di lavoro che sembrano disponibili sembrano non essere inquadrabili in un contratto di lavoro a tempo indeterminato, il part time è una leggenda metropolitana, e le esperienze maturate sembrano solo carta straccia.
Per chi ha voglia di darsi da fare qualcosa lo si trova, è vero. Sotto pagato, e molto al di sotto del proprio titolo di studio e bagaglio pregresso, ma va bene anche così, pur di avere un'entrata economica.
Quel che mi fa tristezza è vedere come la figura della donna, per quante risorse abbia dimostrato di possedere, ancora venga confezionata in due categorie dalla tv: o bamboletta semisvestita o maga dello straccio.
A far sussultare la mia vena polemica sempre pulsante è stato lo spot di un noto prodotto per le pulizie, presente credo in quasi tutte le case, e vi rimando all'attenzione di questo blog che ne ha già parlato: http://giovannacosenza.
Qualcuno mi deve spiegare perchè proprio una donna doveva essere l'unica in grado di riuscire nell'impresa. E se la prova per vincere la corona doveva essere la pulizia del pentolone, mi dite perchè la scema si doveva prendere anche la briga di pulire la cucina e il bagno del castello prima di potersi sedere sul trono?

Ok, se una rondine non fa primavera è pur vero che un solo spot non può bastare a tacciare di maschilismo la pubblicità.
Vediamo un po'. E la pubblicità dei miracolosi panni usa e getta (un fugace pensiero alla quantità di rifiuti che promuovono anzichè abbattere)? perchè la guerra alla palla di polvere la deve combattere sempre e comunque una donna? L'apoteosi è stato "l'episodio in cui la famiglia comodamente sprofondata sul divano viene disturbata dal campanello di casa. Lui si alza e va ad aprire, poi torna in soggiorno e dice alla compagna: "è per te..." e ovviamente si tratta della palla di cui sopra... E' PER TEE??? MA PERCHE'? ovviamente lui si risprofonda sul divano a giocare coi figli mentre lei va di ramazza...
E quella schiera di fan scatenate della "schiumina rosa" che fa miracoli? O le agenti speciali in gonnella che escono dal laboratorio delle innovazioni tecnologiche più all'avanguardia... per le pulizie? a loro il compito di collaudare di volta in volta strepitosi guanti che non fanno sudare le mani (devono presentarsi impeccabilmente morbide e curate al proprio partner dopo una giornata di pulizie a oltranza...), turbo-scopini per il water auto igienizzanti, e avanzatissimi parrucchini di spugna per tirare a lucido anche i pavimenti più zozzi...

Per fortuna che dopo tanta desolazione c'è un riccioluto e sorridente ragazzone a preoccuparsi di pulire tutto il bagno con l'anticalcare per far bella figura con mammà in visita... a lui il merito di aver liberato dai ceppi tutte le donne incatenate al ruolo di casalinga alla Marion Cunningham ormai decisamente sbiadito e fuori moda.
Nel 2011 credevo fossimo giunti alla consapevolezza della necessità di una collaborazione a tutto tondo, dove alla fine di una giornata lavorativa le coppie si ritrovano in una casa e senza bisogno di battaglie feroci ci si alterni alla preparazione della cena e della pulizia del bagno o dei pavimenti...
Se una donna può essere imprenditrice al pari di un uomo, perchè un uomo non può essere in grado di rifare un letto al pari di una donna?

giovedì 7 luglio 2011

Qualche schema estivo per punto croce




martedì 5 luglio 2011

Amarcord

Stavolta credo di aver battuto ogni record di fughe da casa! Ma son tornata, son tornata.

Ogni tanto mi piglia di far l'eremita... Non mi assento del tutto dai blog... non posto sul mio, perchè entro in uno spirito di osservazione, in cui non ho granchè da raccontare, ma preferisco "mettermi in ascolto", e gironzolo come il fantasma dei Natali Presenti a sbirciare dalla finestra delle vostre casette virtuali.

Questo mio errare non ha capo nè coda, è fine a se stesso, come fosse una pausa necessaria a estraniarmi da me stessa.

E quando rientro in me mi capita di ripensare a episodi anche insignificanti a volte, di tanto tempo fa.

Vi è mai capitato che in un giorno qualunque, in un momento qualsiasi, così, all'improvviso, senza motivo, vi venga a trovare un ricordo seppellito nella memoria? Un episodio di poca o molta importanza, non fa differenza, ma cui non pensavate da anni?

Ecco, qualche giorno fa è tornato a trovarmi un ricordo davvero lontano, un episodio chiuso nell’armadio dei miei 17 anni.

A scuola conoscevo tantissima gente: ero di quelle persone che non amano la chiusura dei gruppetti elitari, e ogni anno facevo conoscenza con ragazze e ragazzi nuovi con facilità.

L’anno della mia quarta superiore conosco un ragazzo durante una manifestazione, durante la quale ci si incrocia più volte tra il caos e si chiacchiera piacevolmente. Rientrati a scuola ci si incrocia nel cortile, e noto che spesso ha in mano un giornale che sembra un quotidiano, ma che in realtà è un settimanale di fumetti e satira. Inizia così una routine simpatica: il lunedì lui comprava il giornale, e il mercoledì dopo averlo letto mi cercava all’intervallo e me lo portava.

Ogni volta che ci si vedeva era uno scambio di battute spiritose e ci si salutava, niente di più.

A metà anno scolastico mi chiede se gli scrivo due righe romantiche per una ragazza di cui si era innamorato… cerco di accontentarlo e la cosa finisce così. Continua lo scambio di battute e giornali. A fine anno mi cerca per salutarmi, e insieme al solito giornale mi consegna una foglio ripiegato, mi saluta frettolosamente e se ne va.

Tornata a casa apro il foglietto, e trovo la pagina strappata dal suo diario, in cui avevo scritto mesi prima quelle righe destinate alla ragazza di cui si era innamorato, ma di cui non mi parlò più in seguito…

Confesso la mia ottusità: ci ho messo un bel po’ per intuire che – forse – quella ragazza ero io… ancora oggi non sono convinta di come l’ho presa… son rimasta davvero spiazzata! Per mesi ha pensato romanticamente a me, senza mai trovare il coraggio di confessarlo apertamente, e solo a fine anno lancia il sasso e nasconde la mano…

Ripensando a lui oggi mi chiedo come sarà diventato dopo tutti questi anni. Lo immagino ancora più alto, magari avrà perso i capelli e gli sarà cresciuta la pancia. Di certo non avrà più l’apparecchio ai denti, e forse avrà una bella famiglia.

Io lo immagino però con gli stessi occhi scuri vivaci, e mi piace pensare che sorrida ancora spesso e facilmente come allora, con quella sua eterna aria da ragazzino che ama godere delle gioie semplici della vita.

Vorrei ringraziarti, se passi di qui e ti riconosci, ma anche solo idealmente, perché in fondo, sotto sotto, a tutte le ragazze fa piacere essere corteggiate. Scoprire di essere stata nei tuoi pensieri, tanto irraggiungibile da impedirti di avvicinarti più di così, con garbo e gentilezza, come un gentiluomo d’altri tempi – travestito con la scorza di un rustico ragazzo della porta accanto – ancora oggi mi fa sentire di esser stata anche solo per un po’ protagonista inconsapevole di un film romantico…

Se vi interessano le mie creazioni:
federicabasso17@libero.it